una Miss Universo di 60 anni, Madre Gothel e Marlene Dietrich si incontrano in un caffè
ma ordinano tutte tè verde perché ricco in antiossidanti.
Quando ho letto che Miss Universo 2024 aveva 60 anni non ho potuto resistere alla fascinazione della notizia. Per prima cosa mi sono resa conto che la notizia che avevo trovato all’inizio su internet non era completa. In effetti non era Miss Universo 2024 ma Miss Universo Buenos Aires 2024. Ad oggi, Miss Universo 2024 non è ancora stata eletta e quindi non sappiamo se avrà 60 anni –solo Miss Universo Buenos Aires ha 60 anni. Io non avevo idea che ogni città eleggesse la sua Miss Universo per competere a livello nazionale per infine competere al concorso di bellezza di Miss Universo –che a discapito del nome accetta solo donne terrestri come partecipanti. Non capisco come la parola “Universo” e il nome di una città possano andare insieme e avere un senso, ma oramai ho accettato che le parole non significano assolutamente niente. E neanche le immagini significano più niente –per curiosità ho cercato su Google la prima Miss Universo che ho trovato sulla pagina del concorso per l’anno 2024 e la sua foto pareva una immagine di AI di quelle che circolano sulle pagine create dai bot automatici su Facebook, ma questa è un’altra faccenda.
Mi stavo domandando che cosa questa vittoria significasse per tutti noi. Un giorno un po’ lento alle redazioni dei giornali? No, non solo quello. Significa anche che le donne sono belle a tutte le età! Fintanto che sembrano senza tempo ovviamente, altrimenti è meglio che ritornino nel loro angolino buio. Ma alla fine cosa vuol dire “bello” se tutti sono belli, no? Nel cartone animato “Gli Incredibili” la madre dice al figlio: “Sono tutti speciali, Flash.” E lui le risponde “Che sarebbe come dire che non lo è nessuno.”1 Per questo sono sono sempre un po’ sospettosa quando si vuole distribuire l’etichetta di “bello” a tutti quanti come fosse un diritto umano fondamentale –specialmente alle donne. Ci sono così tante altre cose che uno potrebbe essere che non hanno a che fare con l’ossessione per le proprie spoglie mortali. Ma queste non solo le cose di cui parleremo oggi, quindi torniamo a tutto ciò che luccica e che è frivolo.
Una notizia trovata su internet non è mai completa senza leggere i commenti delle persone comuni alla fine dell’articolo, quindi mi sono sentita costretta a vedere che si diceva. I commentatori si dividevano in positivi e negativi, bianco e nero. Quelli positivi dicevano cose come “buon per te” o “come stai bene”. Quelli negativi erano fondamentalmente ancorati al tropo narrativo di Rapunzel e Biancaneve della vecchia megera che vuole a tutti i costi sembrare giovane per ricevere attenzione e amore che non merita. Nelle storie della tradizione e nelle favole c’è sempre stato qualcosa di sinistro e sospetto nelle donne anziane che magicamente appaiono giovani.
Mi ha sempre colpito l’aspetto che Marlene Dietrich aveva ne “L'infernale Quinlan” a 56 anni: irreale e senza nessun difetto. Si dice che facesse dei lifting facciali cosmetici temporanei sul set con l’aiuto di nastro adesivo2 e forcine per capelli.3 Personalmente io ho notato che spesso aveva una luce molto forte sulla sua faccia, a volte al punto di essere sovraesposta, e i suoi primi piani erano quasi sempre fuori fuoco4. Un po’ come Facetune se vogliamo, solo che invece di stare sul Rullino dell’IPhone sta su una bella pellicola in bianco e nero e al posto della luce ring portatile da quattro soldi di Amazon usa luci da cinema costose.
Beh, se apparire giovani fosse solo una faccenda di filtri e luci su un avatar virtuale, le cose sarebbero molto più semplici (e meno costose!). In effetti all’epoca non è che si potesse fare chissà che altro. Ma oggi si possono fare tutta una serie di cose, quindi c’è un po’ questa idea sottintesa che una donna di 56 anni che sembra una donna di 56 anni non stia davvero facendo tutto il possibile. C’è tutto un nuovo vocabolario nella cura della pelle e del corpo che è usato per dire cose spiacevoli in modo piacevole. Non si può più dire che invecchiare non sia desiderabile per le donne, quindi ora diciamo cose come “invecchiare con grazia” (o “invecchiare bene”), “essere a proprio agio nella tua pelle”, “fare ciò che ci fare bene” e “sentirti di nuovo te stessa”. Il messaggio principale di base non è cambiato, ma ora è inclusivo e positivo (o almeno… così pare.)
Una donna di 56 anni dovrebbe avere l’aspetto di una di 30 così da poter “sentirsi di nuovo se stessa” e quindi è solo naturale che in questo scenario apocalittico Miss Universo Buenos Aires 2024 sembri al massimo una donna di 35 anni. (Comunque questo titolo è davvero lungo. D’ora in poi la chiameremo solo MUBA.) E mentre “il mondo intero cammina sulla testa”5 e le donne mature invecchiano al contrario, dall’altra parte donne di 20 anni ne dimostrano 40 per via del botox prematuro –un paradosso che io trovo davvero divertente.
Il problema principale è che sebbene una donna di 60 anni possa avere l’aspetto di 30 anni oggi, i suoi organi interni hanno ancora 60 anni e non è che riuscirà a vivere 30 anni in più rispetto alla sua aspettativa di vita. Purtroppo non ci sono scorciatoie per tutto ciò che abbiamo dentro: vivere è un po’ un conto alla rovescia verso la decadenza totale e la dissoluzione.
Mi ricorda del film “La Morte ti Fa Bella”, in cui le due protagoniste decidono di bere una pozione per apparire giovani e belle per sempre. L’unico problema è che così facendo perdono la possibilità di morire. Quando sono vittime di incidenti che sarebbero mortali per chiunque rimangono vive lo stesso, ma con un corpo rotto in decadimento che ha costante bisogno di essere imbalsamato e ritoccato. E’ un film abbastanza stupido con una marea di buchi narrativi e domande irrisolte (la principale delle quali è “perché mai Meryl Streep e Goldie Hawn si ammazzano tra di loro per quella versione brutta di Bruce Willis”), ma ricorda la nostra ossessione per mantenere un’apparenza di giovinezza attraverso punture, rimozioni, addizioni, sbiancamenti, snellimenti, ingrossamenti localizzati. Tutto questo semplicemente per mantenere un’apparenza e null’altro. Apparire in fin dei conti viene dal latino “ad parere”, che significa “portare davanti” (e pazienza per tutto quello che resta dietro, tanto non si vede!).
In conclusione voglio rimarcare di non essere riuscita a trovare nessuna notizia su un marito o dei figli della signorina MUBA. Questo staticamente parlando le dà un netto vantaggio per una vita più felice e sana. Un po’ di tempo fa è uscito un libro di Paul Dolan chiamato “Happy Ever After” che parlava di come uno studio mostrasse che le donne singole e senza figli fossero tra le persone più felici al mondo. Paul citava uno studio di ATUS di cui a quanto pare non aveva capito nulla, come fa notare Kelsey Piper in un articolo su Vox, ma non è interessato a nessuno. Il libro è stato pubblicato e articoli che ne parlano sono ancora disponibili online.6 Lo ammetto, io a Paul volevo davvero credere. Mi spiace che Paul sia smentito dai dati, perché istintivamente quello che diceva mi sembrava vero.
Comunque i bambini ti fanno invecchiare, eh –su questo non si discute. Nel film “Madeline”, Suor Clavel dice alla piccola e monella Madeline, in tono esasperato: “Mi fai venire i capelli bianchi”, e lei, tutta eccitata le risponde subito: “Posso vederli?”7 Fortunatamente per lei, comunque, Suor Clavel si è sposata con Gesù e non con un tizio che non sa neanche accendere la lavastoviglie –sennò chissà dove finiva.8 Suor Claver è fortunata anche perché nessuno è autorizzato a vedere i suoi capelli bianchi, il che mi sembra davvero liberatorio. In fin dei conti, niente è più liberatorio del non essere costantemente “vista”, “guardata”. Avere la possibilità di “essere” senza essere “vista” –specialmente come “bella”. Questo è ciò che spero per tutte le donne.
Perché citare Nietzsche, la Bibbia o Marco Aurelio quando puoi derivare tutte le tue sententiae dalla cultura pop?
Mi suona familiare… Vedi la copertina di Vogue Settembre 2022 per il ritorno trionfale di Linda Evangelista, in cui indossava sempre copricapi che le avvolgevano il viso e aveva la pelle in eccesso tirata indietro con lo scotch. Non è che questa cosa sia stata rivelata da qualche spia sul set fotografico che non era figlia di Maria, eh. L’ha detto lei stessa nell’intervista, e tanti si sono risentiti.
Tutte notizie riportate da Marie Claire nell’articolo “The Pre-Plastic-Surgery Era: 4 Weird Ways Old Hollywood Stars Changed Their Faces”.
E questo è tutto ciò che riesco a notare avendo una laurea in Fotografia. Per favore, bambini, andate a studiare qualcosa di diverso, aspirate a diventare qualcuno. Scherzo! O forse no?
Il Nome della Rosa, Umberto Eco (1980)
Madeline, Daisy von Scherler Mayer (1998).
Come nel video di pulizie di Micah Enriquez intitolato“POV Hai lasciato casa a tuo Marito da solo per Due Giorni”. Per carità, rilassante vedere la gente pulire una casa che è un disastro, ma il titolo mi fa mortificare per lei.